Perche la gente che lavora ha tutto questo astio nei confronti dei disoccupati?

C'è chi deve per forza sottolineare la propria superiorità, così dal caldulccio del proprio posticino ottenuto grazie alle spinte/raccomandazioni, si permette di sputare sentenze. 

E chi, invece, sempre dal calduccio del proprio posticino (tipo, il classico figlio di artigiani avviati destinato a fare quel lavoro lì) pensa che se il lavoro c'è per la sua attività...c'è per tutti. 

Ed in più sì, condivido: un etto e mezzo di cazzetti loro, dovrebbero farseli.

Beh ma è ovvio.. perchè anche loro vorrebbero non lavorare.

E' come dire: Perchè quelli che rispettano le regole ce l'hanno con chi non le rispetta.

Perchè anche loro vorrebbero avere le palle per non rispettarle. E' così ovvio.

Prima o poi toccherà anche a loro essere disoccupati e poi vediamo cosa gli dicono (a meno che non trovino per raccomandazione...)

Infatti hai ragione uno può essere disoccupato per vari motivi il più plausibile che molti non credono è la difficoltà a trovarlo ed essere respinto , quelli che criticano perché non pensano alla loro vita 

Se sono disoccupati e basta ok, ma se sono disoccupati perchè non accettano proposte di lavoro, si lamentano e prendono il sussidio di disoccupazione (pagato da me che lavoro) allora mi girano. 

Non so le altre persone che ragionamento fanno, ma per quel che mi riguarda, ho amici ormai adulti e vaccinati che parlano tanto di sogni e di volontà di realizzarsi, ma che poi escono ogni giorno come dei ragazzini sedicenni a far nulla, facendosi mantenere e facendo finta di cercare lavoro. 

Il mio problema con loro è che, non facendo nulla, non hanno mai un soldo, quindi non si può mai fare nulla di eclatante insieme. 

E il sushi no perché costa, e il cinema no perché costa, e lì non ci posso andare perché non ho la patente e devo chiedere alla mamma, e che palle. 

Boh, non so, un po' mi dà fastidio perché mi sanno un po' di parassiti, che non contribuiscono per niente al funzionamento della società. 

E il fatto che non siano inseriti né inseriti il un contesto lavorativo né in un contesto di studio come magari l'Università, mi spiace dirlo, ma li rende ignoranti e poco umili.

Non so, tipo a me è capitato in passato che mi facessero velatamente capire che per loro fossi una sfigata perché, avendo sempre da fare per i miei studi universitari, uscivo poco ed ero spesso indaffarata, mentre loro si godevano la vita in giro.

Non so bene in che universo vivano, perché evidentemente non si rendono conto che lo studio mi serve per garantirsi un certo stile di vita e per non doversi poi ritrovare a dover rinunciare a tutto per mancanza di denaro.

Ecco, questo è il mio pensiero.